La prima serata di Sanremo 2024 è vicinissima e ora non si aspetta altro che scoprire le trenta esibizioni in gara. Tuttavia, in queste ultime ore sarebbe scoppiata una sorta di polemica in vista delle performance. Com’è risaputo, gli artisti sono stati invitati a scoraggiare atteggiamenti poco consoni per l’Ariston, archiviando di fatto il Fantasanremo, che appunto potrebbe spingerli a commettere qualche azione non gradita. Ma non solo, adesso spunta anche la richiesta di un abbigliamento opportuno alla competizione.
Sanremo 2024: arriva il dress code sull’Ariston
Solo qualche settimana fa si era parlato dell’influenza del Fantasanremo sui protagonisti di Sanremo 2024. Per scongiurare ogni colpo di testa o imprevisto in grado di creare situazioni spiacevoli sull’Ariston si sarebbe richiesto di non dare troppo adito al gioco online ma di concentrarsi in modo professionale sulla competizione. Tale aspetto sarebbe stato poi condiviso da buona parte dei concorrenti, ma ora quello legato al dress code avrebbe scatenato una leggera polemica. Si vocifera, infatti, che gli autori avrebbero chiesto un abbigliamento più consono per l’Ariston e per la prima serata, ma la cosa non sarebbe piaciuta a chi, nel suo personaggio, identifica anche un outfit alquanto particolare.
Sanremo 2024: la polemica prima del debutto
Gli esperti del settore fanno chiarezza sul presunto dress code che sarebbe stato applicato indirettamente agli artisti di Sanremo 2024. I telespettatori si ritroveranno gli artisti tutti in abito da sera e tutti in smoking? La risposta è negativa. Non a caso, si sarebbe chiesto solo un abbigliamento meno sfrontato. In pratica si suppone l’esclusione di vestiti minimal in generale, trasparenze troppo audaci oppure acconciature appariscenti (creste colorate).
Tuttavia, tale procedura potrebbe non essere rispettata da tutti, anche perché non si tratta di un vero e proprio regolamento. D’altronde sarebbe strano vedere, ad esempio, La Sad senza il loro stile sgargiante, oppure Loredana Berté senza i suoi capelli blu.
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