Le ultime parole di Paola Iezzi suonano come una durissima frecciata ad Amici. Reduce dal successo dell’ultima edizione di X Factor, chiusa con il trionfo di Rob, la Iezzi ha offerto uno sguardo dietro le quinte del talent di Sky e del suo parterre di giudici. In un’intervista a Fanpage, l’artista ha spiegato come l’uscita di Manuel Agnelli abbia imposto un cambio di passo, poi assorbito dall’ingresso di Francesco Gabbani. Nel confronto con altri format, la cantante ha sottolineato un approccio più musicale e meno “di scontro”. Ecco cosa ha detto e perché il suo punto di vista sta facendo discutere.
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Paola Iezzi su X Factor e Amici: l’intervista a Fanpage
Nell’intervista rilasciata a Fanpage, Paola Iezzi ripercorre l’ultima edizione di X Factor dopo la vittoria di Rob e racconta il passaggio di testimone in giuria: via Manuel Agnelli, dentro Francesco Gabbani. La cantante spiega che l’arrivo di Gabbani ha portato «una ventata diversa», confermando professionalità e sensibilità musicali differenti. E, parlando del confronto con Amici, chiarisce di preferire un clima meno aggressivo e più centrato sulla musica, lontano da dinamiche costruite solo per la tv.
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Dopo Agnelli, l’equilibrio cambia: lo dice Paola Iezzi
«All’inizio siamo rimasti un po’ spiazzati dall’abbandono di Manuel, che era una colonna portante del programma», racconta Paola Iezzi. «Però abbiamo rispettato la sua scelta». Il dopo-Agnelli è stato un territorio da riscrivere: nuove dinamiche, nuovi pesi in giuria e la necessità di non perdere il baricentro. Secondo la cantante, il cambio ha richiesto tempo e ascolto, ma ha permesso di ritrovare una rotta chiara senza snaturare l’identità di X Factor.
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L’arrivo di Francesco Gabbani: aria nuova in giuria
Il tassello decisivo è Francesco Gabbani. «L’arrivo di Francesco ha portato una ventata d’aria diversa», spiega Iezzi. «Sono due artisti diversi, lo stesso livello di professionismo ma due mondi differenti». Il giudizio è anche tecnico: «È un musicista molto preparato… viene dalla vecchia scuola». Curiosità: «Ha suonato in due brani di un mio album nel 2010, quando ancora non era famoso». Un passato condiviso che aggiunge complicità e misura al confronto tra giudici.
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La “stoccata” ad Amici: meno acredine, più musica
Alla domanda se si vedrebbe giudice ad Amici, la risposta di Paola Iezzi è prudente ma eloquente: «Non so. Soffro le gare, soprattutto quelle in cui i ragazzi vengono messi l’uno contro l’altro». E ancora: «Mi piace il clima che si respira qui a X Factor, c’è meno acredine, meno dinamiche costruite solo per la Tv… c’è competizione, ma anche più spazio per la musica». Parole che, senza citare polemiche, marcano la distanza tra i due format e definiscono la sua idea di talent.
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Il caso Rob: una vittoria che racconta la stagione
La vittoria di Rob è lo specchio di un’edizione in cui la centralità del progetto artistico è stata messa in primo piano. Nel racconto di Iezzi, l’equilibrio in giuria, la capacità di leggere i percorsi e la qualità delle scelte musicali hanno fatto la differenza. Un contesto in cui lo scontro “televisivo” non soffoca la crescita dei concorrenti, ma la incanala in un percorso coerente.
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Paola Iezzi, due anni a X Factor: metodo e sensibilità
Al secondo anno consecutivo a X Factor, Paola Iezzi ha affinato un metodo: ascolto, rispetto e attenzione alla costruzione del repertorio. Il suo giudizio si concentra su intonazione, identità, tenuta del palco, ma anche su cosa resta dopo un’esibizione. La differenza, dice, la fa l’onestà musicale: studiare, provare, ricercare. È qui che la giuria deve essere guida, non solo arbitro.
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Il confine tra spettacolo e competizione
Nella visione di Iezzi, il talent funziona quando preserva il cuore del lavoro: la musica. Lo spettacolo c’è, inevitabile, ma non deve divorare il percorso dei ragazzi. Il confronto con Amici emerge tra le righe: meno “meccanismi di frizione”, più attenzione al suono, alla scrittura, alla costruzione di un’identità artistica che resti credibile anche fuori dal programma.
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Cosa resta dopo le parole di Iezzi
Il bilancio post-finale mette a fuoco una giuria in salute, capace di assorbire l’addio di Manuel Agnelli e di valorizzare l’ingresso di Francesco Gabbani. La “stoccata” ad Amici è una presa di posizione su come dovrebbe essere un talent: meno risse, più musica. Un messaggio chiaro, che alimenta il dibattito e, soprattutto, invita a guardare ai prossimi casting con una domanda: quanto spazio daremo, d’ora in poi, alla canzone?
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Tra passato e presente, le parole di Paola Iezzi definiscono un’idea precisa di talent show: responsabilità verso i ragazzi, rispetto per la musica, competizione senza acredine. Dopo X Factor, il confronto con Amici è aperto. Continuate a seguirci: torneremo sulle scelte dei giudici e sulle novità della prossima stagione.
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