Torna a parlare il ragazzo che ha ricevuto pesanti appellativi da Riccardo Stimolo, allievo di Amici 25. Lui si chiama Giovanni Valenzuela e racconta di aver avuto un confronto diretto con il cantante. Per questo considera oggi la vicenda chiusa: nessuna gogna, nessun accanimento, ma la richiesta — accolta — di assumersi la responsabilità delle parole scritte anni fa. Un passaggio che sposta il discorso dal clamore alla consapevolezza.
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La miccia era stata l’ormai noto screen di un commento offensivo risalente a tre anni prima, quando Riccardo Stimolo aveva sedici anni. Da lì, la polemica si era allargata ad altri contenuti ritenuti discriminatori. Oggi, con il ritorno pubblico di Valenzuela, il racconto cambia ritmo: il creator spiega di aver voluto aprire un dialogo, non alimentare un tribunale social.
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Le parole di Giovanni Valenzuela su Riccardo Stimolo
Nel nuovo video, Giovanni puntualizza di non aver mai descritto Riccardo Stimolo come “cattivo” e di essere convinto che quel commento fosse frutto di superficialità e conformismo. Aggiunge di aver ricevuto lo screen due mesi prima e di aver esitato a pubblicarlo per non “rovinare un sogno”. A pesare, alla fine, è stata la dimensione pubblica che la vicenda aveva assunto.
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Perché pubblicare: dal dubbio alla scelta
Il creator racconta un travaglio personale: segnalare o tacere? La decisione di pubblicare arriva solo quando l’episodio diventa tema di interesse collettivo. È un punto chiave del suo racconto: non la voglia di esporre qualcuno, ma l’idea di aprire una riflessione su linguaggio e responsabilità, soprattutto quando si entra in un talent come Amici così visibile.
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Amici 25: il confronto privato tra Riccardo Stimolo e Giovanni Valenzuela
Dopo scambi di messaggi e una chiacchierata lunga, Valenzuela afferma di aver compreso il percorso di Riccardo e di voler chiudere qui la questione. Un “ci siamo parlati” che restituisce misura al dibattito: l’errore va riconosciuto, le scuse vanno accettate quando sono chiare e coerenti.
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La risposta di Riccardo Stimolo
Nel daytime, grazie a una masterclass con una sociolinguista, Riccardo Stimolo ripercorre l’origine di quelle frasi. Riconosce la gravità, parla di vergogna per il se stesso di allora, chiede scusa a chi si è sentito ferito e ai genitori “che mi hanno dato valori diversi”. Sottolinea che “l’età non è una giustificazione” e dice che chiederebbe scusa “una per una” alle persone colpite.
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Sui social c’è chi resta scettico e chi, invece, legge in queste parole un passo avanti. Di certo la nuova presa di posizione di Valenzuela aiuta a spegnere l’incendio e a riportare il confronto su binari meno punitivi. Il caso lascia spazio a una domanda più ampia: come si cresce, anche sbagliando, sotto i riflettori?
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Amici 25: dal clamore alla crescita
Resta la traccia di un incidente che ha toccato temi sensibili — omofobia, transfobia, body shaming — e la consapevolezza che il linguaggio ha peso, sempre. Ma resta anche l’idea che il mea culpa, quando è netto e accompagnato da gesti coerenti, possa essere l’inizio di qualcosa: un percorso di educazione, attenzione e rispetto che non si esaurisce in un video, né in una puntata.
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“Si è scusato e bisogna saper perdonare”, dice Valenzuela. Non ci resta che attendere le prossime notizie per scoprire se nella scuola di Amici si parlerà ancora di questa vicenda.
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