L’impatto di Geolier a Sanremo 2024 è stato incredibile e i risultati non sono tardati ad arrivare. Vincitore della serata cover e secondo classificato nella classifica generale sebbene abbia ottenuto il 60% di voti al televoto, il rapper ha fatto rientro a Napoli. Qui è stato accolto con entusiasmo dal popolo partenopeo che ha dedicato a lui fuochi d’artificio e applausi. Una vera e propria festa di gioia che, tuttavia, non è piaciuta ad alcuni utenti social. Quest’ultimi hanno fatto partire ancora una volta una valanga di commenti razzisti sul web.
Sanremo 2024: Geolier festeggiato a Napoli
L’avventura di Geolier a Sanremo 2024 ha mostrato una pagina dell’Italia ben chiara. Nel nostro paese c’è ancora razzismo verso il sud e verso i napoletani nello specifico. Tutta l’esperienza del rapper è stata caratterizzata dalle critiche di chi affermava: “È il festival della musica italiana, non doveva cantare in napoletano”. Ancora peggio quando ha vinto la serata cover, dove buona parte del web ha toccato il punto più basso con commenti vergognosi verso Napoli e i napoletani. Alla fine il partenopeo non è riuscito a vincere anche la gara dei singoli a causa dell’alleanza tra stampa e radio che ha permesso ad Angelina Mango di superare l’esorbitante 60% ottenuto da Geolier al televoto. Nonostante tutto, l’artista è tornato a Napoli ed è stato accolto dall’entusiasmo della gente. Una grande festa per lui con tanto di fuochi d’artificio e applausi, che fanno dimenticare quei terribili fischi sentiti sull’Ariston.
Sanremo 2024: ancora razzismo sul web
Nonostante Sanremo 2024 sia finito, i commenti contro Napoli e i napoletani continuano a piovere sul web. L’ultima occasione si è presentata dopo la festa che il popolo partenopeo ha riservato a Geolier per le strade della citta. Il cantante era di rientro dalla città ligure quando è stato accolto dall’incredibile entusiasmo. Tuttavia, anche in un momento così bello, c’è chi ha ricordato il suo razzismo nonché odio verso i napoletani: “Non avete proprio niente da fare, siete rimasti al Medioevo”. E c’è chi si gioca la carta degli steriotipi: “Questa festa l’avete pagata con il reddito di cittadinanza”. E ancora: “Siete dei cafoni, dei talebani, zingari”.
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