Pubblicato il: 15 Luglio, 2020  1418

Luigi Favoloso, scritta sessista contro la Lucarelli: chiesto il rinvio a giudizio

L'ex gieffino è stato rinviato a giudizio dopo la maglia sessista esibita al Grande Fratello 15

Luigi Favoloso, scritta sessista contro la Lucarelli: chiesto il rinvio a giudizio

L'ex gieffino è stato rinviato a giudizio dopo la maglia sessista esibita al Grande Fratello 15


Nelle ultime ore, Luigi Favoloso è tornato al centro dell’attenzione per un fatto accaduto circa due anni fa. Eravamo alla 15^ edizione del Grande Fratello e il giovane imprenditore mostrava una maglia con una scritta, definita poi sessista, contro Selvaggia Lucarelli. Il tutto scatenò un vero e proprio putiferio con la blogger che agì per vie legali. Ora, a distanza di tempo, l’ex gieffino è stato rinviato a giudizio. Tuttavia non sono mancate le frecciatine.

Luigi Favoloso: rinvio a giudizio dopo la scritta sessista

Tutti ricorderanno quell’episodio accaduto durante la 15^ edizione del Grande Fratello, quando l’allora sconosciuto Luigi Favoloso esibì una maglia con una scritta alquanto sessista contro Selvaggia Lucarelli. Per quel gesto, il ragazzo fu squalificato e dovette fare i conti con la nota blogger che passò per vie legali. Dopo ben due anni di indagini, è arrivato finalmente un risultato. A farlo sapere è proprio la Lucarelli sul suo profilo Instagram con un deciso “toh” accompagnato dall’articolo che fa sapere il rinvio a giudizio del giovane imprenditore.

Luigi Favoloso: la risposta alla Lucarelli


L’esito, tuttavia, sembrerebbe premiare più l’ex gieffino che la nota blogger, in quanto si sarebbe passati da “diffamazione aggravata” a “diffamazione semplice”. La notizia del rinvio a giudizio per la maglia esibita da Luigi Favoloso nella 15^ edizione del Grande Fratello pare aver fatto esultare Selvaggia Lucarelli, la quale ha condiviso con fierezza l’articolo che lo riportava. Tuttavia, l’ex gieffino ha prontamente replicato, mettendo in chiaro le cose: “La Lucarelli è come quelle squadre che arrivano al secondo posto, ha perso ma dice di aver vinto. Il giudice ha derubricato da diffamazione aggravata a diffamazione semplice che è come il divieto di sosta”.

E poi l’attacco a chi non avrebbe capito la sentenza: “Stanno scrivendo solo ca**ate per infangarmi, sveglia che la realtà è un’altra. Qui c’è un cervello non solo tatuaggi”.

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