Un episodio sconcertante ha scosso il Liceo Bartolomeo Zucchi di Monza: sulla porta del bagno femminile è apparsa una scritta che inneggia a Filippo Turetta, l’autore confessato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. La frase “Turetta salvaci tu”, scritta con vernice spray, ha suscitato indignazione e paura tra le studentesse, che si dicono sentirsi insicure. La preside, Rosalia Caterina Natalizi Baldi, ha espresso profondo sconcerto per l’episodio, sperando che la scritta sia stata opera di un estraneo.
Messaggio pro-Filippo Turetta: la reazione immediata della dirigenza
Il graffito è stato prontamente rimosso dal personale della scuola non appena venuto alla luce. La preside ha agito tempestivamente, chiudendo il bagno e coprendo la scritta con un pennarello indelebile. L’incidente ha sollevato questioni sulla sicurezza e sull’ambiente scolastico, specialmente considerando la vicinanza del bagno all’ingresso dell’istituto. Le studentesse, in particolare, si sono espresse sul loro crescente senso di insicurezza, sottolineando che la scuola non aveva inizialmente comunicato sull’accaduto nonostante fossero state presentate delle lamentele. La preside ha incontrato gli studenti per discutere dell’accaduto, riscontrando in loro sentimenti di incredulità e sconcerto.
Omicidio di Giulia Cecchettin: il contesto e le riflessioni del gesto a favore di Filippo Turetta
Il graffito è apparso in un periodo in cui gli studenti di tutta Italia rendevano omaggio a Giulia Cecchettin. La scuola, che ha organizzato una mostra sul tema in occasione del 25 novembre 2023, si trova ora a dover gestire le conseguenze di questo gesto vandalico, che getta un’ombra su un ambiente educativo dovrebbe essere sicuro e rispettoso. Questo incidente al Liceo Bartolomeo Zucchi di Monza solleva interrogativi e preoccupazioni importanti riguardo alla sicurezza e al benessere degli studenti, in un contesto già sensibile per la recente tragedia di Giulia Cecchettin.
La risposta della scuola e la reazione della comunità studentesca riflettono la gravità e la complessità delle sfide che le istituzioni educative devono affrontare nel trattare questioni di violenza e rispetto all’interno della società.
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