Alfonso Signorini indagato è la notizia che scuote tv e social. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo in seguito alla querela depositata il 24 dicembre da Antonio Medugno. Nel registro compaiono le ipotesi di reato indicate nella denuncia, mentre i legali del giornalista respingono le accuse e parlano di una “campagna calunniosa e diffamatoria”. Sullo sfondo c’è anche l’inchiesta che coinvolge Fabrizio Corona, indagato per revenge porn dopo la denuncia dello stesso Signorini.
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Procura di Milano: aperto il fascicolo su Alfonso Signorini
Secondo quanto riportato da più testate, Alfonso Signorini risulta iscritto in un fascicolo della Procura di Milano dopo la denuncia presentata nei giorni scorsi. L’apertura dell’indagine viene descritta come un passaggio iniziale, legato alla necessità di svolgere accertamenti sul racconto del denunciante e sugli elementi depositati. In questa fase non c’è una sentenza né un verdetto: l’iscrizione nel registro degli indagati serve a consentire attività istruttorie e verifiche. La vicenda è seguita dal dipartimento che si occupa della tutela delle fasce deboli.
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La querela di Antonio Medugno del 24 dicembre 2025
Al centro dell’inchiesta c’è la querela di Antonio Medugno, depositata lo scorso 24 dicembre e finita sul tavolo della pm Letizia Mannella. Medugno, assistito dagli avvocati Cristina Morrone e Giuseppe Pipicella, chiede di procedere per reati che ora risultano iscritti nel fascicolo. Il nome della pm non è secondario: Mannella è indicata come responsabile del Quinto Dipartimento, quello che si occupa di tutelare le fasce deboli. È da qui che parte il lavoro di ricostruzione su fatti, contatti e contesto.
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Violenza ed estorsione: le ipotesi nel fascicolo
Le ipotesi di reato riportate nelle ricostruzioni giornalistiche sono violenza sessuale ed estorsione. È importante ricordare che, in questa fase, si parla di contestazioni provvisorie legate alla denuncia: l’indagine dovrà chiarire cosa sia accaduto e se gli elementi raccolti reggano al vaglio degli inquirenti. Indagare su Alfonso Signorini non significa colpevolezza, ma avvio di un percorso di verifica. Nel diritto, le parole pesano: “ipotesi” e “accertamenti” sono la cornice obbligata, soprattutto quando i fatti sono al centro di una forte esposizione mediatica.
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Parlano ancora i legali di Alfonso Signorini
La difesa di Signorini, affidata agli avvocati Daniela Missaglia e Domenico Aiello, sostiene che tutto sia frutto di una “campagna calunniosa e diffamatoria” finalizzata a danneggiare la reputazione del giornalista. In una dichiarazione già circolata nei giorni scorsi, i legali hanno ribadito l’intenzione di agire “in ogni sede” per interrompere quella che definiscono una condotta malevola e per far emergere eventuali responsabilità di chi la alimenta. Il messaggio è netto: respingere le accuse e alzare il livello della tutela legale.
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Fabrizio Corona indagato e il post “Questo è Falsissimo”
La vicenda si intreccia con l’inchiesta su Fabrizio Corona, indagato per revenge porn dopo la denuncia presentata da Signorini. Secondo le ricostruzioni, l’attenzione della Procura si sarebbe accesa anche per la diffusione di chat e materiale privato nel format online “Falsissimo”. In queste ore Corona ha reagito con un post su Instagram in cui si paragona allo “sceriffo di Nottingham” e scrive: “Questo è Falsissimo”. La contrapposizione tra le due narrazioni—quella giudiziaria e quella social—ha trasformato il caso in una bufera continua, dove ogni aggiornamento diventa immediatamente contenuto.
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Alfonso Signorini: autosospensione da Mediaset e Instagram disattivato
Nel pieno della tempesta, Alfonso Signorini indagato si accompagna a una scelta pratica: l’autosospensione da Mediaset e la disattivazione del profilo Instagram. Secondo quanto riportato, i legali hanno spiegato che la sospensione cautelativa serve a “fronteggiare” condotte ritenute illecite e il loro “capillare riverbero” su alcuni media. È una mossa di contenimento, che punta a proteggere la persona e, allo stesso tempo, a limitare l’effetto valanga di interpretazioni e ricostruzioni. Anche Mediaset, nei giorni scorsi, ha richiamato la tutela della reputazione e il rispetto del Codice Etico.
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Cosa succede ora: tempi, verifiche e cautela
Da qui in avanti, l’inchiesta seguirà i tempi degli accertamenti: ascolti, riscontri documentali, analisi del materiale già acquisito e valutazioni sugli elementi presentati. In casi del genere, la fase iniziale è anche quella più delicata, perché convive con la pressione dell’opinione pubblica. Per quanto riguarda Alfonso Signorini, la sostanza sarà nei passaggi formali: ciò che verrà ritenuto rilevante, ciò che verrà escluso, e come verranno inquadrate le responsabilità. Il principio resta uno: parlare per prove, non per suggestioni. E nel frattempo, i protagonisti scelgono linee comunicative opposte: silenzio e cautela da una parte, esposizione social dall’altra.
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In un caso così esposto, la differenza tra accuse e fatti accertati è tutto. Il resto dipenderà dalle verifiche della Procura di Milano. Per seguire gli sviluppi con attenzione e senza confondere rumor e atti giudiziari, resta con noi.
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